Da Gerusalemme il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha parlato del piano in 20 punti su Gaza promosso da Trump e non solo.
Tra Israele e Hamas è sempre alta tensione. La situazione di Gaza è finita in secondo piano in questi ultimi giorni ma il clima è decisamente incandescente. In questa ottica è tornato a parlare da Gerusalemme il premier israeliano Benjamin Netanyahu che ha fatto il punto sul piano in 20 punti sulla Striscia promosso da Trump e non solo.

Netanyahu non intende dimettersi da Premier di Israele
Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato in conferenza stampa con il cancelliere tedesco Friedrich Merz che non lascerà la politica se il presidente Isaac Herzog gli concederà la grazia per porre fine al suo processo per corruzione. A rendere nota la posizione del primo ministro sono stati i media israeliani. Tra i passaggi del Premier anche il solito attacco ad Hamas che “non può avere alcun ruolo a Gaza. Non può rappresentare una minaccia per Israele”.
La pace a Gaza e come procede il piano
Tra i passaggi dell’intervento di Netanyahu da Gerusalemme anche quello legato, ovviamente, alla Striscia di Gaza. “Siamo a un passo dalla conclusione della prima fase, ci siamo quasi”, ha detto. Secondo il premier, quindi, la fase due è vicina, e inizierà dopo che Hamas avrà riconsegnato i resti di Ran Gvili, l’ultimo ostaggio morto, ancora nella Striscia.
I prossimi step sembrano quindi essere delineati. Infatti, con l’avanzamento del processo di pace sono previsti la smilitarizzazione di Gaza e il disarmo degli islamisti. Come scritto nella risoluzione 2803 dell’Onu votata a metà novembre, si attende l’istituzione di una forza internazionale di stabilizzazione da dispiegare in quelle aree dove ora si trova l’esercito israeliano. A conctrollare e supervisionare l’implementazione del piano sarà il Board of Peace, il consiglio della pace presieduto da Trump, che avrà l’ultima parola sulle decisioni politiche.